Recensione della mostra “Racconti d’inverno. Storie dell’Arte da Bacco a Gesù”, a cura di Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro (a Labico, Antonello Colonna Resort, dal 18 novembre 2022 al 25 gennaio 2023).
Racconti d’inverno. Storie dell’Arte da Bacco a Gesù è il titolo dalla mostra che la Galleria Caretto & Occhinegro ha allestito all’interno degli spazi dell’Antonello Colonna Resort di Labico: una mostra asciutta ma ricca di opere importanti, sapientemente valorizzate da una illuminazione crepuscolare e da un gioco di sedute di diverse forme, stili e gradi di comfort che catapultano il visitatore all’interno di una atmosfera dickensiana. L’ingresso della sala dedicata all’esposizione è preceduta dall’accogliente camino acceso, dall’albero di Natale elegantemente decorato, dalla cantina ordinata di vini preziosi, tutti elementi che annunciano l’esperienza espositiva e che introducono il visitatore ai soggetti ritratti da Jan Brueghel il Vecchio, Joris Fraet, Franz Christoph Janneck, Cornelis Massy, che da li a poco ammirerà. Non di minore importanza le grandi pareti di vetro laterali che permettono al visitatore di godere a pieno del pesaggio brumoso di questa stagione che circonda il resort, e quindi la sala espositiva, e quindi ancor di più di respirare quell’atmosfera che ci riporta al titolo della mostra.
Un anno dopo Ápeiron, la prima mostra nel resort alle porte di Roma, e dopo il successo della seconda dedicata alla fioritura nella natura nel periodo primaverile ed estivo, Caretto & Occhinegro continuano il racconto delle stagioni con un’esposizione dedicata all’autunno e all’inverno visto attraverso gli occhi di alcuni importanti artisti nordici. Come spiegano gli stessi Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro: “il legame con il tema delle stagioni ci è parso il miglior modo per ribadire prima di tutto le potenzialità infinte di un luogo come questo, capace di unire come nessun altro Cultura e Natura. In secondo luogo, ci teniamo a confermare quanto espresso da Antonello, potendo già da ora annunciare i preparativi per una grande mostra il prossimo anno, in occasione degli undici anni di apertura del Resort. La sede della nostra Galleria, qui in questo luogo unico, è una scelta ci cui siamo sempre più convinti e che ci darà l’occasione per progetti sempre più entusiasmanti in futuro”.
La narrazione inizia con il Trionfo di Nettuno e Anfitrite di Jan Brueghel il Vecchio, opera in cui le nuvole cariche di pioggia preparano l’arrivo della stagione fredda, e lascia intendere il filo mitologico che lega i lavori in mostra. Si prosegue infatti con una tavola, sempre di Jan Brueghel il Vecchio ma realizzata in collaborazione con Frans Francken il giovane, che rappresenta il mito di Plutone e Proserpina (si narra che, nei sei mesi in cui la giovane figlia di Cerere raggiungeva Plutone agli inferi, sulla terra arrivavano l’autunno e l’inverno), e che rappresenta anche una importante scoperta di Caretto e Occhinegro dal momento che si tratta di un dipinto inedito, che i due galleristi dichiarano essere di “importanza museale”. La scena è ambientata in una notte d’inverno: Cerere, che sta
cercando la sua Proserpina, vaga solitaria fino ad arrivare a una capanna di contadini, dove la accolgono una anziana cieca e un bambino che, non riconoscendola, la prende in giro, e sarà punito dalla vendicativa dea, che lo trasformerà in una lucertola.
La mostra presenta anche una lastra di rame dipinta da Franz Cristoph Janneck e raffigurante il motto latino Sine Cerere et Baccho, Friget Venus (“Senza Cerere e Bacco, si raffredda Venere”), a esprimere bene la concezione pagana del piacere sensuale. Il dipinto infatti rappresenta in maniera efficace la lezione degli antichi romani secondo i quali il cibo (Cerere) e il vino (Bacco) favoriscono l’amore (Venere). Nell’opera, Bacco e Cerere riscaldano dunque Venere con alcuni doni mentre intorno a loro ninfe e satiri celebrano il sentimento dell’amore e in particolare dell’amore durante la stagione invernale, quando il sentimento viene scaldato dai piaceri della tavola e del letto.